Possono bambini nati prematuri o minuti compensare la loro fragilità ossea nei primi anni di vita? Se adeguatamente seguiti sembra di sì.
Uno studio per seguire lo sviluppo osseo prima e dopo del parto
Lo studio Fetal and Childhood Growth Patterns Associated with Bone Mass in School-Age Children: The Generation R Study del 2014 ha evidenziato come vi sia una relazione tra il picco di massa ossea, il peso ridotto alla nascita e lo sviluppo osseo.
Lo studio ha preso in considerazione 5.431 bambini misurandone la crescita in diversi momenti: prima della nascita, alla nascita ed all’età di 1, 2, 3 e 4 anni. Questi rilevamenti sono stati poi messi in relazione alla densità ossea del corpo – testa esclusa – misurata all’età di 6 anni.
Lo studio ha trovato che le seguenti misurazioni
- aumento del peso del feto tra 20 e 30 settimane prima della nascita
- aumento della lunghezza del femore tra 20 e 30 settimane prima della nascita;
- accrescimento del femore a 30 settimane dalla nascita
- crescita globale dell’infante fino ai 4 anni
sono correlate positivamente con la densità ossea, la superficie ossea ed il contenuto minerale nella ossa. Semplificando molto si può dire che più alti sono i valori misurati più l’osso cresce robusto.
Speranze per i bambini prematuri e fragili
Si è anche visto come la crescita complessiva del bambino dopo la nascita abbia l’influenza maggiore sul valore finale della densità ossea. Ciò significa che neonati prematuri o molto magri, se seguiti con azioni compensative, possono recuperare le differenze che avevano alla nascita. Si tratta di una speranza per molti.