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Calcio ed integratori di vitamina D potrebbero essere inutili conto l’osteoporosi

Il giusto apporto di calcio e vitamina D sono la base per la prevenzione e cura dell’osteoporosi. Sono così importanti da utilizzare integratori o cibi arricchiti nel caso gli stili di vita corretti non fossero sufficienti a raggiungere i livelli minimi.

Il recente studio Association Between Calcium or Vitamin D Supplementation and Fracture Incidence in Community-Dwelling Older Adults pubblicato sulla rivista americana JAMA fa una revisione sistematica di 33 studi clinici per un numero complessivo di 50.000 adulti osservati sopra i 50 anni d’età fuori dal contesto ospedaliero o di case di cura. Tutti gli studi presi in considerazione paragonavano l’integrazione ci calcio e vitamina D rispetto all’uso di placebo oppure nessuna cura.

Gli integratori sono efficaci?

La conclusione è stata chiara: gli integratori di calcio e vitamina D non sembrano prevenire le fratture ossee e non sembrano esserci chiari benefici indipendentemente dalla dose, dal genere del soggetto, dalla storia clinica e dalla quantità di calcio assunto mediante la normale alimentazione.

Già nel 2013 la U.S. Preventive Services Task Force si è posta il dubbio sulla reale utilità degli integratori.

Gli stili di vita rimangono di fondamentale importanza:

A partire dal 2010 negli Stati Uniti a seguito di alcune raccomandazioni di Institute of Medicine (IOM) che suggeriva di triplicare l’assunzione giornaliera di vitamina D e calcio vi è stato un massiccio incremento dell’utilizzo di cibi arricchiti di tali nutrienti col principale rischio di ipercalcemia.

Contro l’osteoporosi gli stili di vita sono importanti

La vitamina D è, in realtà un ormone, prodotto dall’esposizione della nostra pelle al Sole e sembra avere differenti ruoli nel nostro organismo in relazione alle ossa, ai tumori, ai problemi cardiovascolari, al diabete, al sistema immunitario e a quello riproduttivo.

Il modo migliore per assumere calcio e vitamina D rimane quello naturale, prima degli integratori.

Limiti dello studio

Lo studio si è focalizzato solo sull’aspetto osseo senza considerare l’effetto della vitamina D su altre patologie.

Un altro limite dello studio consiste nel fatto che non è stata fatta una misurazione della concentrazione di vitamina D nel sangue prima di cominciare lo studio. Un misura prima e dopo l’integrazione avrebbe permesso un confronto oggettivo e diretto al posto di stime qualitative.

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