World Health Organisation

Chiarimenti dell’OMS sul FRAX®

L’organizzazione mondiale della sanità (OMS o WHS in inglese), attraverso un editoriale, chiarisce la sua posizione sul FRAX® come strumento per la previsione della probabilità delle fratture da osteoporosi. Questo algoritmo è stato accusato di essere stato sviluppato da ricercatori con conflitti d’interesse che sovrastima il rischio, preoccupa le donne e, come conseguenza, induce trattamenti non necessari.

L’OMS è chiara sul FRAX®

L’OMS nell’editoriale chiarisce che

“il FRAX® per valutare il rischio di frattura nei pazienti non è uno strumento dell’OMS e non è stato sviluppato, sostenuto, valutato e validato dell’OMS, nonostante le dichiarazioni pubbliche in tal senso.”

Il pensiero comune poteva essere diverso in quanto gruppi autorevoli come la Canadian Osteoporosis Society, L’American College of Rheumatology ed altri hanno dichiarato che il FRAX® è stato sviluppato dell’OMS e nei media come “un algoritmo OMS”.

L’OMS continua dicendo che l’Università di Sheffield è stata designata come centro di collaborazione dell’OMS per stimare la gravità del problemi legati all’osteoporosi ma che l’Università ha prodotto autonomamente il metodo FRAX® e sottolinea che la letteratura scientifica seguente ha evidenziato delle controversie sullo strumento.

Poco spazio per le interpretazioni

Per tagliare la testa al toro l’OMS dice che

  • non ha accesso allo strumento come algoritmo e dati sui quali è basato;
  • non è in grado e non vuole esprimere giudizio sul valore scientifico del FRAX®;
  • non ha preso compensi in alcuna forma derivati dal FRAX®.

DeFRA, l’alternativa italiana al FRAX®

Il DeFRA è stato sviluppato ida SIOMMMS e SIR adattando l’algoritmo FRAX alla realtà italiana ed integrandolo con ulteriori domande per profilare meglio la persona che lo utilizza.

Rimane valida l’usuale regola del buon senso in cui non ci si deve auto-diagnosticare l’osteoporosi ma ci si deve sempre rivolgere al proprio medico.

Leggi anche...

Vitamina D e Covid-19, degenze più brevi e più “leggere”

Una meta-analisi pubblicata di recente sulla rivista Clinical Nutrition ESPEN non ha trovato associazioni statisticamente …