Una scarsa densità ossea è la ragione dell’osteoporosi. Capiamo cos’è e come viene usata per capire se siamo in presenza della malattia.
Densità
La definizione di densità è massa diviso volume.
Come la velocità è misurata da una lunghezza divisa il tempo impiegato a percorrerla, ovvero metri diviso secondi, la densità è misurata, appunto, dalla massa di un corpo e diviso lo spazio che occupa cioè il suo volume, ovvero chilogrammi diviso metri cubi.
Densità ossea
Per applicazioni medica parlare di chilogrammi e metri cubi è eccessivo e, viste le dimensioni del corpo umano, è più semplice riferirsi a grammi diviso centimetri cubi, g/cm3.
Tipicamente l’osso di una persona adulta è formato da circa
- più dell’85 % di un minerale chiamato idrossiapatite la cui formula è Ca10(PO4)6(OH)2;
- circa il 12 % di carbonato di calcio;
- circa 1,5 % di fosfato di magnesio;
- circa lo 0,5 % di fluoruro di magnesio;
- tracce di ossido di ferro.
Tutto questo materiale ha un suo peso ed occupa un volume molto ridotto se pensiamo al nostro scheletro in quanto l’osso è poroso e non una struttura piena. Il telaio che costituisce la parte intera dell’osso è fatto dalle trabecole.
La densità ossea non è altro che la massa totale di materiale che costituisce il nostro osso diviso il volume che occupa.
Densità ossea e diagnosi dell’osteoporosi
La densitometria ossea, anche detta MOC, misura proprio questo valore e lo paragona a dei valori di riferimento per capire se nel nostro osso c’è “abbastanza materiale” per essere resistente come la media del resto della popolazione.