Subito dopo la prevenzione arriva la diagnosi dell’osteoporosi. A Manchester, in Inghilterra, si sviluppa un’apparecchiatura che permetterebbe di riconoscere, ancor prima di quello che sappiamo fare oggi, la presenza della malattia.
Quasi 900 mila Euro di investimento in Inghilterra per sviluppare un sistema che in modo automatico analizza quei sottili cambiamenti che indicano la presenza della malattia.
Secondo Tim Cootes, professore di Imaging presso l’Institute of Population Health dell’università di Manchester, la ricerca si concentrerà sulle vertebre della colonna e come esse appaiano alla densitometria DEXA. Questo perché le fratture vertebrali sono un’indicazione molto anticipata rispetto ad altri sintomi della presenza dell’osteoporosi anche se spesso sono asintomatiche o facilmente confondibili con comuni mal di schiena.
Come funziona il dispositivo
Già oggi i medici classificano le deformazioni della colonna in tre diversi gradi ma rimane la componente della soggettività. Il dispositivo in corso di sviluppo restituirebbe una misura precisa su base statistica.
Il cuore della macchina, che è anche l’aspetto più complesso da sviluppare, analizzerebbe accuratamente la forma della vertebra quantificando i cambiamenti più minimi dalla seduta precedente in modo automatizzato, grazie a scoperte ottenute in vent’anni di ricerca. Un vantaggio del dispositivo consisterebbe nella sua integrabilità con i dispositivi radiologici già presenti negli ospedali.
Il professor Cootes, inoltre, suggerisce come possano essere usate radiografie mai utilizzate al giorno d’oggi per questo scopo. Si pensi, ad esempio, ad una radiografia del busto spesso richieste per i polmoni. Oggi nessuno presta attenzione alla colonna dietro di essi trascurando la possibilità di fare una diagnosi, evitando di prescrivere altri esami.
Questo sistema potrebbe essere utilizzato anche per la diagnosi dell’osteoartrosi.