Il 2016 non ha visto l’introduzione di nuovi farmaci contro l’osteoporosi sul mercato ma un paio di principi attivi stanno danno risultati promettenti nella fase di studio, il denosumab è stato considerato sicuro ed efficace e lo studio di un principio attivo è stato interrotto a causa di effetti collaterali legati ad esso.
Due farmaci sono sulla buona strada
Due principi attivi promettenti sono l’abaloparatide e il romosozumab).
Abaloparatide
L’Abaloparatide è un farmaco che stimola la produzione delle ossa e ne riduce il riassorbimento.
Il principio attivo è stato testato su 2.463 donne con osteoporosi mediante uno studio randomizzato contro il placebo.
L’assunzione sottocutanea di abaloparatide ha ridotto il rischio di fratture vertebrali e non nei 18 mesi seguenti al trattamento rispetto al gruppo trattato con placebo.
Ulteriori studi sono necessari per verificarne efficacia e sicurezza.
Romosozumab
Il romosozumab è un anticorpo monoclonale che è ancora in fase di studio ma sembra ridurre del 73% il rischio di fratture vertebrali in un periodo di osservazione di un anno. La riduzione è riferita ad un gruppo di controllo trattato con placebo.
Va sottolineato che negli Stati Uniti vi è un dibattito tra FDA ed industria farmaceutica non tanto sull’efficacia del romosozumab contro l’osteoporosi, bensi sui sui rischi cardiovascolari associati al suo uso.
10 anni di osservazione del Denosumab
Una volta che i farmaci sono immessi sul mercato non termina la loro osservazione per quanto riguarda l’efficacia e, soprattutto, la sicurezza.
Dopo 10 anni di osservazione del denosumab, l’efficacia e l’assenza di effetti collaterali sono confermate.
Non potendo confrontare i soggetti trattati con un gruppo di controllo, il paragone è stato fatto tra la percentuale di fratture nei 10 anni di osservazione è il dato previsionale stimato dal FRAX®.
In aggiunta durante l’American College of Rheumatology annual meeting 2016 è emerso che il denosumab è un ottimo candidato per curare l’osteoporosi indotta da glocorticoidi, principale forma di osteoporosi secondaria.
Odanacatib
L’odanacatib è stato presentato nel 2015 come principio attivo promettente nel trattamento nell’osteoporosi in post-menopausa e in quella maschile. Nel 2016, però, la sperimentazione sul farmaco odanacatib viene interrotta in quanto sembra aumenti il rischio di ictus.