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Prevenzione primaria dell’osteoporosi secondo la nota 79

La prevenzione primaria, nel nostro caso, è quella che previene l’insorgenza della malattia in soggetti sani. Nell’ambito dell’osteoporosi la nota 79 definisce quali terapie sono erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ed i soggetti che ne hanno diritto.

Chi è oggetto della prevenzione primaria?

Nel caso della prevenzione primaria quelli ritenuti a rischio dal SSN sono i seguenti soggetti a rischio frattura:

  • donne in menopausa;
  • uomini di età superiore ai 50 anni.

Come si identifica il rischio di frattura?

Non è facile definire delle soglie oggettive di rischio a fronte delle varie interazioni dei fattori di rischio più vari. I fattori di rischio vanno dagli stili di vita (fumo, abuso di alcool) ai valori di densità ossea. I primi sono modificabili, si può cioè smettere di fumare o ridurre l’assunzione di bevande alcoliche, quindi tali fattori non sono considerati dalla nota 79 come giustificativi di un supporto da parte del SSN. Per questa ragione la soglia si sposta verso fattori più oggettivi su cui le persone hanno meno difficoltà ad agire. Essi sono:

  • Trattamento in atto o previsto per > 3 mesi con prednisone equivalente ≥ 5 mg/die (in generale lunghi trattamenti con corticosteroidi);
  • Trattamento in corso di blocco ormonale adiuvante in donne con carcinoma mammario o uomini con carcinoma prostatico;
  • T-score colonna o femore ≤ -4;
  • T-score colonna o femore ≤ -3 e contemporanea presenza di almeno una delle seguenti condizioni:
    • Familiarità per fratture di vertebre o femore;
    • Contemporanea presenza di altre malattie a rischio di frattura (artrite reumatoide o altre connettiviti, diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattia infiammatoria cronica intestinale, AIDS, Parkinson, sclerosi multipla, grave disabilità motoria).

Quali terapie sono sostenibili dal SSN?

Le terapie prese in considerazione si dividono in tre categorie: prima, seconda e terza scelta. La classificazione dipende da attente valutazioni di efficacia, costo ed effetti collaterali. Infatti una terapia che potrebbe essere di prima scelta per alcuni fattori di rischio, ad esempio lo Zoledronato, potrebbe diventare di seconda per altri.

Una volta identificati i fattori di rischio il medico sarà in grado di identificare la terapia da cui partire ed in caso proseguire tra le seguenti:

Va inoltre sottolineato che vengono tenuti in considerazione risultati di esami a livello di colonna lombare e/o femore con tecnica DXA effettuati solamente presso strutture pubbliche o convenzionate con il SSN e che alcune terapie sono prescrivibili esclusivamente da medici specialisti (internista, ortopedico, reumatologo, fisiatra, geriatra, endocrinologo, ginecologo, nefrologo).

Quali sono i criteri per passare da una scelta ad un’altra?

Il passaggio dalla prima scelta alla successive richiede la presenza di intolleranza, incapacità di assunzione corretta, effetti collaterali o controindicazioni al farmaco della classe precedente, o, nel caso del teriparatide, la fine del periodo di trattamento massimo consentito.

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