Vitamina D

Vitamina D: alimenti e Sole per averne in quantità

La vitamina D è un’alleata fondamentale contro l’osteoporosi ma anche contro altre patologie. Essa si trova negli alimenti e viene sintetizzata dalla pelle grazie ai raggi del Sole. La nutrizione, in particolare, svolge un ruolo fondamentale per la salute delle nostre ossa, attraverso due nutrienti essenziali quali calcio e vitamina D, appunto.

Cos’è la vitamina D? Come si forma?

La vitamina D è un secosterolo (una molecola con una struttura simile a quella del colesterolo) le cui concentrazioni nell’organismo umano dipendono dalla quantità prodotta a livello della nostra pelle, grazie all’esposizione alla luce solare, e da quella assimilata attraverso gli alimenti che la contengono. A titolo di esempio possiamo citare:

  • olio di fegato di merluzzo;
  • salmone;
  • tonno;
  • verdure a foglia verde;
  • alcuni funghi come lo champignon, orecchione o fungo ostrica e shiitake;
  • altri alimenti addizionati artificialmente di vitamina D.

Cosa stimola la produzione di vitamina D nel nostro corpo?

La produzione cutanea di vitamina D è regolata in modo tale da evitare che prolungate esposizioni possano portare ad un suo eccessivo accumulo, con potenziali effetti tossici. Peraltro, molte variabili tra cui la pigmentazione della cute, l’uso di creme protettive, l’ora del giorno, la latitudine, l’altitudine, l’inquinamento ambientale ne condizionano la produzione, o, più precisamente, condizionano il passaggio della radiazioni solari UV-B. Sono infatti questi ultimi che stimolano la sua produzione. In questo senso, ad esempio, l’esposizione al sole attraverso un vetro, che blocca le radiazioni UV-B, non comporta alcuno stimolo per la produzione di vitamina D.

Come assorbiamo la vitamina D dai cibi?

Con un meccanismo differente e molto complesso, la vitamina D ingerita con l’alimentazione segue un lungo percorso che comporta la sua trasformazione a livello del fegato e dei reni, con molteplici sostanze implicate nel controllare la sua concentrazione nell’organismo. La cosa interessante è che la vitamina D esplica molte delle sue funzioni biologiche attraverso la regolazione di un gran numero di geni (sembra siano un numero compreso tra 200 e 2000) presenti nel nostro DNA (quella struttura a doppia elica che contiene le informazioni genetiche necessarie allo sviluppo ed al corretto funzionamento del nostro organismo).

È per questi motivi che la funzione della vitamina D non si limita alle nostre ossa, ma interessa molteplici organi ed apparati, e la sua carenza sembra implicata anche nella genesi di differenti situazioni patologiche quali neoplasie, malattie autoimmuni e patologie cardiovascolari.

La vitamina D negli anziani

Negli ultimi anni è stato inoltre riscontrato che la condizione che precede la carenza di vitamina D vera e propria, è di comune riscontro negli individui anziani a causa sia di una minor produzione che di una sua ridotta assunzione con l’alimentazione. Questo contribuisce a spiegare l’andamento di densità ossea negli anni per uomini e donne e in parte la relazione tra osteoporosi e vitamina D.

Proprio per compensare queste carenze si consigli agli anziani l’assunzione di alimenti con vitamina D, l’esposizione al Sole e, quando non basta, l’uso di integratori alimentari.

 

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