rischio cardiovascolare

Rischio cardiovascolare e integratori di calcio: esiste una relazione?

Gli integratori di calcio sembrano aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. Vediamo il modo più sicuro di integrare il calcio per combattere l’osteoporosi.

Gli effetti cardiovascolari dovuti all’utilizzo di integratori di calcio nella cura dell’osteoporosi

Da tempo la comunità medica ha valutato la potenziale correlazione tra malattie cardiovascolari e l’assunzione di calcio per mezzo di integratori, ottenendo risultati non sempre univoci, che tengono attivo il dibattito. Già nel 2010, una metanalisi di Bolland MJ e colleghi segnalava un aumento di rischio di infarto tra il 27 ed il 31 % e di ictus tra il 12 ed il 20 % per i soggetti che utilizzavano integratori di calcio. Nel 2011, il Women’s Health Initiative (istituzione collegata al National Institutes of Health americano, che si concentra nello studio dei problemi di salute nelle donne in menopausa) ha condotto una rianalisi di alcuni studi precedenti, suggerendo che la co-somministrazione di vitamina D insieme al calcio non comporta riduzioni del rischio. Successivamente, diversi gruppi di studio hanno rivisto questi dati, riscontrando nella grande maggioranza dei casi una correlazione positiva tra supplementazione di calcio e infarto miocardico. Al contrario, la vitamina D, assunta da sola, non sembra possedere effetti sul rischio di malattie cardiovascolari, per cui risulta alquanto improbabile che ci siano delle reali differenze nell’assunzione di calcio da solo e nell’assunzione di calcio associato alla vitamina D.

I meccanismi che causano effetti cardiovascolari negativi sono piuttosto incerti ma si suppone che possa svolgere un ruolo importante l’incremento della calcemia susseguente all’ingestione degli integratori e l’effetto di questo incremento sulla funzione vascolare e sulla coagulazione.

La rianalisi dei dati del Women’s Health Initiative

Andando ad esaminare nel dettaglio la rianalisi dei dati dello studio del Women’s Health Initiative (successivamente indicato con l’acronimo WHI). Questa aveva come obiettivo quello di investigare e analizzare gli effetti dell’uso di integratori di calcio sul rischio di eventi cardiovascolari. A questo scopo sono stati utilizzati i dati del WHI, accorpandoli ad altre otto analisi condotte indipendentemente. I dati del WHI si basano su uno studio, durato sette anni, su un campione di 36.282 donne in menopausa nelle quali si voleva verificare l’efficacia di calcio e vitamina D (1 g di calcio e 400 unità di vitamina D al giorno) rispetto al placebo.

Quello che si è misurato è stata la frequenza di quattro eventi cardiovascolari sui soggetti che prendevano parte allo studio: infarto miocardico, rivascolarizzazione coronarica, morte dovuta a malattia coronarica e ictus. Questi esiti sono stati stimati in base a dati riscontrati direttamente sui pazienti e a dati raccolti da altri studi. Come detto in precedenza, la rianalisi ha confermato la presenza di una relazione tra l’uso di integratori di calcio associati o meno a vitamina D ed eventi cardiovascolari. La vitamina D non sembra tuttavia influenzare il rischio cardiovascolare.

Le conclusioni delle ricerche

La conclusione della rianalisi ha portato ad affermare che gli integratori di calcio, con o senza vitamina D, aumentano in maniera modesta il rischio di eventi cardiovascolari, specialmente di infarto miocardico. Questa evidenza era oscurata nello studio del WHI a causa del già diffuso utilizzo degli integratori di calcio da parte di molte pazienti. In generale, però, le analisi portano ad una conclusione univoca: gli integratori di calcio producono una riduzione minima del rischio di fratture nei soggetti affetti da osteoporosi, mentre comportano un incremento del rischio di malattie cardiovascolari. Perciò non si riscontrano sostanziali benefici nel loro utilizzo che controbilancino adeguatamente il rischio aumentato.

In questo sensi, le fonti alimentari di calcio sembrano produrre benefici simili sulla densità ossea, sebbene i loro effetti sulle fratture non siano ancora del tutto chiari. L’assunzione di calcio da tali fonti, però, non comporta complicazioni cardiovascolari perciò la loro assunzione sarebbe preferibile.

Se il medico ritiene sia necessario una supplementazione per situazioni particolarmente complesse, allora è il caso di assumere gli integratori al momento giusto.

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