Secondo il rapporto Osteoporosis in men esiste un rischio osteoporosi per gli uomini e non trascurabile. Infatti, secondo l’IOF, International Osteoporosis Fundation, organizzazione no-profit e non governativa per la promozione della salute delle ossa, dei muscoli e delle articolazioni, un uomo ogni cinque oltre i 50 anni soffrirebbe di fratture dovute al deterioramento delle proprie ossa. Sempre secondo il rapporto gli uomini hanno il 27 % di probabilità in più di avere l’osteoporosi rispetto al cancro alla prostata e probabilità doppia rispetto alle donne di morire per le conseguenze di queste fratture.
Lo studio parte dalla raccolta di una ricca bibliografia citata nell’ultima parte e ne tenta di fare una sintesi.
Come si piazza l’Italia
A pagina 6 del rapporto si vede come in Europa l’Italia si la terza per numero di fratture all’anca tra gli uomini, preceduta da Germania e Regno Unito e seguita da Francia e Spagna.
I fattori di rischio
Comuni
- Sindrome di Cushing
- uso cronico di corticosteroidi (più di 5 mg al giorno per più di tre mesi)
- abuso di alcol
- ipogonadismo
- apporto di calcio inadeguato
- insufficienza o carenza di vitamina D
- fumo
- familiarità.
Meno comuni
- Indice di massa corporea inferiore a 20
- mancanza di esercizio fisico o in eccesso tale da ridurre l’indice di massa corporea sotto il 20
- farmaci anti epilettici
- tireotossicosi
- iperparatiroidismo primario
- diabete mellito di tipo 1 e 2
- malattie croniche al fegato o ai reni
- malassorbimento
- calciuria
- Artrite reumatoide o spondilite anchilosante
- malattie infiammatorie croniche intestinali
- Terapie anti cancro ad esempio
- chemioterapia
- deprivazione androgenica
- Warfarin.
La soluzione
La prevenzione dell’osteoporosi per gli uomini è la medesima che per le donne ed insieme ad una condotta di vita corretta sono la chiave di tutto come è sempre stato detto. Fino ai 30 anni circa per costruire uno scheletro solido e dopo per ridurne il deterioramento come abbiamo già visto.
La prevenzione, però, parte dalla consapevolezza e l’IOF chiude il rapporto con alcuni utili suggerimenti tra cui quello di sensibilizzare la comunità e gli amici.